Domenica 15 maggio 2016, al termine dell’ultima replica di VIRGINEDDA ADDURATA, presso il Teatro del Canovaccio, via Gulli 12 – Catania, conosceremo il nome dell’abbonato che vincerà il week end offerto dall’agenzia Imbriani Viaggi!
Palco Off Catania
Una novizia, un duca mascherato da frate, un monsignore, una prostituta e uno stravagante sono solo alcuni dei personaggi di Misura per misura, la commedia più sorprendente, amara e feroce della produzione shakespeariana. Ogni personaggio è un abisso di interiorità nascosta che genera frustrazione per l'impossibilità di accedere alla coscienza di ognuno di loro. Definita da molti dark comedy, in Misura per misura non c'è spazio per alcun valore, perché qualsiasi visione della moralità civile o religiosa risulta ipocrita.
Lo sguardo stolto della gente che ti guarda di traverso, lo sguardo “schifiato”, molesto, indagatore e punitivo nei confronti di “Giacominazza” di fronte all’omosessualità dichiarata, la ricerca dell’appoggio della chiromante Mariannina, che a sua volta ha tante cose da nascondere, ma le ha nascoste bene e alla gente piace cosi… Un dialogo fra due donne, due generazioni, due modi opposti di affrontare la vita, ma anche due mondi legati dalla stessa passione e dallo stesso modo di voler esserci, a dispetto dei pregiudizi inutili della gente, contro il chiacchiericcio maligno che perseguita senza sosta e senza nessun motivo.
Dieci personaggi si raccontano in dieci monologhi. Dieci vite diverse disegnano quell’universo denso e variegato che è Napoli. Non un’area geografica circoscritta ma una realtà universale che racchiude pieghe nascoste dell’animo umano. DIECI come i comandamenti, a cui ogni monologo è intitolato, e a cui ogni personaggio è legato, a suggerire una rilettura delle vicende umane sotto lo sguardo assente di un Dio che è altrove. Una sola attrice a portare il suono di quelle voci che arrivano da periferie,vicoli scuri, a disegnare le strettoie, le servitù, il desiderio di cambiamento, che adulti e bambini vivono in una società con regole spietate, dove le cosiddette istituzioni sembra che non esistano. Eppure quello che viene fuori è anche una dolcezza, un’ironia e una poesia inaspettate. DIECI è quella speciale spinta alla sopravvivenza chiamata a Napoli “pacienza”. Non è rassegnazione,ma il più alto stato civile dell’esperienza, una santità di marinai in terra che sanno dormire nelle tempeste.
La storia di Enaiatollah, fuggito dall’Afghanistan, è una magnifica parabola che rappresenta uno dei drammi contemporanei più toccanti: la migrazione di milioni di individui in fuga da territori devastati dalle guerre, in cerca di un miraggio di libertà e di pace. Spero che raccontare questa storia in forma di monologo teatrale, possa costituire una preziosa occasione per fermarsi a riflettere, prendere coscienza, E poi ognuno faccia qualcosa, anche solo tendere una mano, per salvare una vita umana e salvare la propria . E sentire la pace dentro di se.
A testa sutta. Si può vedere il mondo da posizioni diverse, capovolte. Oppure si può dimenticarlo, aggirare l’usuale andamento degli eventi. A testa sutta, di certo, si può raccontare una storia. La propria. Giovanni è buono, è abbunazzato o abbabbasunato (come dice la gente) Giovanni è indifeso, Giovanni è l ombra di un cugino che lo difende, lo ama, e non lo fa sentire diverso, perchè l’ unica diversità che vede è che Giovanni è “biondo con gli occhi azzurri mentre lui è nero con gli occhi neri”.